La disumanizzazione della mente

“Il nazionalismo è una malattia infantile” cit. Albert Einstein

Ciao a tutti,

Voglio condividere con voi dei pensieri riguardo ai conflitti in atto su questa Terra. Qui, nel mio blog, voglio dare voce a ciò che vorrei strillare con rabbia, strappandomi il cuore dal petto. Non voglio fare polemica né parlare di politica. Non mi interessa. Voglio riflettere e confrontarmi con voi sul significato profondo che hanno nella nostra vita queste cose assurde. 

In questo articolo mi riferisco a tutti i conflitti, sicuramente con più particolarità a quello israeliano-palestinese e a quello russo-ucraino che, anche se sembra non fare più notizia, è ancora in atto. La guerra è un atto davvero folle. Mi dà profondamente fastidio vedere gli esseri umani perduti, che si distruggono a vicenda. Il mio pensiero va a tutti coloro che sono coinvolti nel conflitto israelo-palestinese, in quello russo-ucraino e in tutti gli altri conflitti in atto in questa esistenza. 

Se ti identifichi come ebreo, provi più simpatia per le morti israeliane. Se ti identifichi come musulmano, provi più sentimenti per i palestinesi. Albert Einstein disse che il nazionalismo è una malattia infantile e la verità di questa affermazione spiega non solo il conflitto tra Israele e Palestina, ma i conflitti in tutto il mondo. Nel momento in cui adotti un Paese, una religione o un insieme di credenze come identità primaria, è il momento in cui inizia la disumanizzazione nella tua mente. Provi automaticamente più amore per coloro che appartengono alla tua identità, chiamandoli “il mio popolo” anche se siamo tutti un solo popolo. I gruppi identificati di solito affermano di essere gli unici in possesso della verità, e quindi è giustificato uccidere gli altri per ricercarla. 

La guerra è un sintomo della malattia che deriva dall’ essere troppo attaccati a un’identità, ed inizia qui, nel momento in cui perdi la connessione con l’umanità nel suo insieme. Possiamo mantenere le nostre convinzioni e le nostre bandiere, ma se vogliamo la pace dobbiamo coltivare un’identità collettiva come esseri umani. A mio modo, prego affinché coloro che non riescono a sentire la nostra comune umanità nei loro cuori, si sveglino. Ogni politico, ogni membro delle forze armate ed anche il comune cittadino che siede al sicuro sul proprio divano. Coloro che non riescono a provare amore per tutti. Coloro che sono selettivi e mantengono il loro amore solo per determinati gruppi.

L’eccessivo attaccamento a un’identità è il seme di ogni discriminazione contro gli altri esseri umani. La tua mente ha creato “il mio popolo” o “noi” e “gli altri” o “loro”. Questa è un’illusione totale, una finzione della mente che ci disumanizza e fa sì che le persone giustifichino l’uccisione. A livello genetico e quantistico siamo uguali. Un popolo. Eppure le persone sono così attaccate alle storie, alle credenze e alle affermazioni nella loro mente, che cadono in una furia omicida e commettono atrocità. 

“Noi abbiamo ragione, tu hai torto, quindi meriti di essere ucciso”.

Il mio cuore arde perché abbia luogo un risveglio globale e se leggendo questo articolo le mie parole risuonano dentro di te, significa che anche tu sei pront* ad aumentare il tuo livello di disumanizzazione della coscienza. Un modo semplice ma efficace per farlo è allentare la tua idea di “sono italiano” o “sono bianco” ed impostare la tua identità primaria su “sono umano“. In questo modo, la nostra mente non filtrerà più chi merita il nostro amore e chi no. Inizieremo a dimostrare la nostra vera unità con tutti gli altri, a dimostrare che tutti meritano amore allo stesso modo e che tutta la vita è ugualmente preziosa. Questo è assolutamente vitale, se vuoi veramente che la follia finisca. 

Non sto dicendo che tutti gli ebrei/musulmani o che tutti gli ucraini/russi simpatizzino solo per i propri gruppi. Sto solo dicendo che è un modello maggioritario.

Questo è un periodo così complicato a livello globale, così pieno di paura, di incertezza, ed ovviamente questo si riflette anche nelle nostre vite. Quello che stiamo capendo in questo percorso è che ognuno di noi è un frattale: ciò che c’è a livello della società, a livello globale, c’è in ognuno di noi. E quella guerra che noi vediamo fuori di noi, è interiore. Perché sentiamo questo peso sul cuore? Perché noi, che siamo esseri incarnati e abbiamo vissuto molte vite, di guerre ne abbiamo fatte tante. Le abbiamo combattute, le abbiamo affrontate, ce l’abbiamo nel nostro DNA questa roba qui. 

Non siamo alla nostra prima vita, nessuno di noi è alla sua prima vita. Siamo esseri che rinascono da sempre, da anni ed anni. È proprio nel nostro DNA.

Quanti di noi hanno fatto sogni di guerre, magari anche da bambini, senza mai averne vista neanche una? Perché può succedere questo? Perché la guerra è nel nostro inconscio, perché l’hanno comunque vissuta i nostri nonni…quindi dobbiamo comprendere che tutto questo ha una certa portata sulle nostre cellule, intendo proprio a livello di inconscio biologico. Ciò che si attiva è la paura. E dobbiamo ricordarci che chi non si assume la responsabilità rimane in una condizione di vittima; quindi dobbiamo provare a pensare, a prendere in considerazione l’idea che tutto ciò che stiamo provando oggi sia amplificato da un vissuto, appunto, cellulare, biologico, di vite passate e di vite dei nostri avi. 

Proviamo a fermarci nel momento presente, proviamo a guardarci dentro e a vedere che noi in questo momento stiamo combattendo una lotta interiore, e che lì, in quella parte del mondo c’è la paura ma che noi, in questo momento, siamo da un’altra parte, da una parte privilegiata per poter fare un passaggio di responsabilità, di consapevolezza. 

Quello che sta succedendo lì ci sta dando la possibilità di evolvere perché noi siamo tutti a servizio gli uni degli altri. Ogni vita ha una funzione: alcuni evolvono e gli altri permettono che in quella vita lì, colui che deve fare proprio un balzo “quantico” di consapevolezza abbia gli strumenti per poterlo fare. Poi, nelle vite successive, sarà un altro che evolve e tu ti metti a servizio di quella vita lì …ed è bellissimo. Io sto provando ad avere questa consapevolezza qui, di quanto non siamo solo quello che è qui, ma di quanto altro siamo. Tantissimo. 

Io mi estraneo un po’ dal mondo, non guardo il tg, rimango sempre informata ma non mi inondo di notizie. Per esempio, tutta la questione del covid non mi ha toccato particolarmente nella paura e queste guerre qui, che sono alle porte, non le guardo. E mi sono chiesta se io stessi facendo lo struzzo, cioè, se per il fatto di non riuscire a sopportare le frequenze della paura e del dolore io tenessi tutto questo lontano da me… e ho deciso di provare a guardare le immagini e le notizie per un po’ di tempo. Ovviamente la frequenza della paura è aumentata dentro di me. 

E allora mi sono chiesta… a che cosa mi serve questa cosa qui? A cosa mi serve guardare la tv, posto che quello che mi viene raccontato dalla televisione sia tutto totalmente coerente…ma non è questo il punto. A cosa mi serve? Ad avere il controllo, ad avere l’illusione del controllo di quello che potrebbe succedere. Mi illudo di poter controllare le cose usando la mia razionalità, guardando un tg. Ma quel controllo lì è un’illusione, non esiste quel controllo lì. 

Però è vero anche che io posso fare qualcosa. Che posso fare?… e ho compreso che quello che posso fare io è vivere in una frequenza diversa, in uno stato vitale diverso. Cioè continuare a tenere la tv spenta, continuare ad ascoltarmi brani a 432 Hz, a meditare e studiare, devo continuare a fare cose che innalzano le mie vibrazioni, il mio stato vitale, tutte cose che mi mantengono in equilibrio e in connessione con il mio Sè Superiore. 

Ovviamente se c’è una manifestazione di protesta alla quale io possa partecipare, parteciperò. Ovviamente farò tutto ciò che posso per combattere queste ingiustizie e dedicherò le mie risorse a tutto ciò ove possibile.

Non ho smesso del tutto di vedere quelle immagini e quei filmati. Anche se non utilizzo la TV come mezzo primario di informazione ma preferisco altre fonti, vedo ogni giorno cose strazianti. E piango. Piango e sento dolore fisico. Io non sto dicendo di fare gli eremiti ed isolarci dai problemi del mondo. Assolutamente no. Quando guardo le immagini di tutti quei bambini e di quella gente sento una lama che mi taglia in modo preciso al centro del petto. Ed il dolore è molto realistico. Somaticamente su di me ha un impatto devastante. Ma va bene così, anzi deve essere così. Perché vuol dire che non sono ancora anestetizzata, non è ancora normale per me assistere alle atrocità.

Non ci dobbiamo abituare alle atrocità. MAI.

Io penso che quello che noi possiamo fare davvero per portare pace è innalzare la nostra frequenza vibrazionale, metterci nella fiducia, nella fede assoluta che tutto ciò che succede ha un senso. E affidarci alla Legge, fidarci di ciò che l’entità dentro di noi ha scelto di sperimentare in questa vita, oggi. 

Riuscendo a vibrare ad una frequenza diversa e ad innalzare le nostre frequenze, a livello fisico cambiamo. Le nostre cellule cambiano. ATTENZIONE. Non è un discorso teorico che vado lì faccio le mie pratiche e niente, vado bene così…è proprio che cambia il nostro livello vibrazionale, noi cambiamo a livello fisico. Ci sono tantissimi divulgatori scientifici, fisici, se volete potete cercare su internet questa corrispondenza tra lo stato vibrazionale, lo stato di consapevolezza e lo stato cellulare. Io non mi reputo così capace a farvi questo discorso, non mi arrogo il diritto ne la capacità di saperlo fare.

Abbiamo il potere di aiutare le persone che sono qui, quelle che sono in difficoltà, raccogliendo del cibo, raccogliendo delle medicine per curare le ferite, cibo per neonati, pannolini…l’emergenza chiede questo. Quindi nella parte pratica possiamo fare questo. Nella parte spirituale dobbiamo connetterci, ma, secondo me, dobbiamo uscire dall’idea che guardare 4 notiziari alla TV ci permetta di avere il controllo perché è proprio il controllo che dobbiamo imparare a perdere. L’illusione di poter con la mente fare ciò che vogliamo. NO, è con la nostra parte spirituale, con la saggezza che è nel nostro cuore che possiamo fare ciò che vogliamo. 

Il nostro compito è mantenere il nostro equilibrio interiore perché così sosteremmo vibrazioni positive e aiuteremo veramente il mondo a superare il caos. 

Il disarmo parte da dentro di noi. Non soccombiamo di fronte a questa follia! Seminiamo la pace adesso, nel nostro cuore in primis è solo poi saremo capaci di seminarla ovunque, con chiunque.

Il primo passo per il disarmo è il disarmo interiore.

La guerra vera inizia molto prima. Bisogna chiedersi: con quale disposizione d’animo vado ad affrontare i conflitti della mia vita? Per ascoltare l’altro, per cercare un punto d’incontro? Per creare valore? Oppure per avere ragione? Per lucidare il mio ego? Per annientare chi non la pensa come me?

Io vedo semi di guerra ovunque. A volte, con orrore, anche dentro di me. E l’impotenza è un’illusione, possiamo fare moltissimo. A partire proprio da qui, da dove siamo adesso.

Grazie per avermi letto fin qui e a presto!

Rosa

 

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